PENTAKOS
1990
Rodolfo Marusi Guareschi

Autobiografia

Prefazione

Premessa

Introduzione

Lettura
Parte I
Leggi universali
Parte II
Proposta filosofica
Parte III
Caratteri delle proposta
Parte IV
Concetti esistenziali
Parte V
Risultati ottenibili
Ricchezza
Autocoscienza
Etica
Forza
Autodefinizione
Parte VI
Fattori esistenziali
Parte VII
Rapporti sociali
Parte VIII
Rapporti civili
Parte IX
Sistema politico
Parte X
Rapporti economici
Parte XI
Rapporti morali
Parte XII
Stato del mondo
Parte XIII
Progetto
Parte XIV
Cambiamento
Parte XV
Impero del bene
Epilogo
Glossario
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Parte V
Risultati ottenibili
Ricchezza
Autocoscienza
Etica
Forza
Autodefinizione

V PARTE
RISULTATI OTTENIBILI

L'applicazione di concetti esistenziali rivolti all'interesse comune consente di produrre risultati utili a tutta l'umanità e, in fondo provoca quello stato evolutivo ininvolvibile del quale abbiamo già parlato.

I risultati ottenibili attraverso quelle concezioni sono ricchezza, autocoscienza, etica, forza, autodefinizione.


Parte V
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Ricchezza
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Etica
Forza
Autodefinizione

RICCHEZZA

Ricchezza è utilità universale, se la destinazione degli effetti è universale.

Due sono i principi fondamentali che devono regolare il concetto di ricchezza: la sua produzione e la sua destinazione.

La produzione di ricchezza è direttamente proporzionale al razionale rapporto ed alla reale interdipendenza tra esigenze e risultati, attraverso proposte e novità opportunamente organizzate.

La destinazione della ricchezza deve seguire una scala di priorità, o meglio di prevalenze, in quanto si tratta di decidere sulla destinazione di effetti.

Tali prevalenze possono essere proposte nell'ordine seguente: soddisfazione di bisogni essenziali, appagamento di desideri legittimi, reimpiego della ricchezza e produzione di nuovi effetti.


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AUTOCOSCIENZA

Autocoscienza è relazione tra avere ed essere rispetto al tempo.

L'avere la possibilità di appagare bisogni e desideri individuali, rinunciando agli eccessi, consente di conseguire la massima consapevolezza del proprio essere, di immaginare la propria origine e di vincere la paura accettando la nostra fine come un fatto necessario teso a superare il disequilibrio che noi stessi, finché esisterà il tempo, rappresentiamo.

Autocoscienza, quindi, come razionale rapporto tra avere ed essere, come mezzo per conseguire salute mentale.

Non eccessi circa il ruolo dell'avere, causa di tutti i mali che, non solo ragionevolmente, ma anche istintivamente, siamo tesi a rifuggire, almeno quando vi siamo coinvolti in prima persona.

Fare la guerra in trincea o anche in volo, con il rischio di essere colpiti, non è come farla dai campi di golf.

Non eccessi circa il ruolo dell'essere, che è causa di squilibrio tra esigenze naturali e loro soddisfazioni, è causa, quindi, di povertà che deriva soprattutto dall'ignoranza e dal rifiuto nei confronti del lavoro.

È malato chi persegue lo scopo di avere per sé il massimo a tutti i costi, ma è anche malato (è isterico) chi propone a se stesso e ad altri, ad interi popoli, concetti di evoluzione spirituale avulsi da qualsiasi regola di carattere fisico, biochimico o biologico.

E, per uno che attraverso il misticismo inventa le cose dal nulla, dieci milioni di esseri umani muoiono di fame.


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ETICA

Etica è il rapporto tra trasferibilità, utilità e ricettività. Vediamo di spiegarci.

Un concetto ed un'azione sono maggiormente trasferibili se sono maggiormente dimostrabili, nel senso che di essi è possibile risalire alle cause effettive e percepire gli effetti prodotti.

Il passaggio dalla forza di trasferimento al grado di ricezione è regolato dalle leggi naturali sulla utilità.

Quindi, tanto più un concetto ed un'azione sono veri, tanto più sono utili, tanto più sono assimilabili.

Il dualismo tra ricchezza ed etica è risolvibile definitivamente soltanto attraverso questo rapporto tra trasferibilità, utilità e ricettività.

E deve essere risolto, altrimenti noi non facciamo altro che ingenerare illusioni alle quali, naturalmente, non possono che seguire profonde e sempre più incidenti delusioni.


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Etica
Forza
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FORZA

Forza è origine dell'evoluzione, in quanto origine della causa dalla quale sono derivati gli eventi.

Nell'essere umano, la forza è concezione interiore delle proprie personali capacità e consapevolezza del proprio grado di potenziale incidenza sugli scenari.

L'espressione della forza, quindi, è ciò che rende "certamente" più probabile un evento solo possibile.

Secondo questa concezione, quindi, dal momento che non esistono sane esigenze la cui soluzione sia impossibile, noi dobbiamo dare per scontato il principio secondo il quale l'individuo che muove da corretti concetti esistenziali, non può non essere incidente su se stesso e sugli altri, il che vale a dire che non può non essere incidente sulla realtà effettiva.


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AUTODEFINIZIONE

Autodefinizione è conoscenza del proprio ruolo, non di quello immaginato, bensì dello stato reale delle cose percepite.

Questo è l'ultimo e forse il più importante risultato che si ottiene vivendo secondo i concetti esistenziali che sono stati precisati.

È l'esatta consapevolezza del proprio ruolo, infatti, che può essere causa decisiva di effetti evolutivi di portata mai neanche solo immaginata.

Se noi consideriamo per un attimo gli effetti che hanno avuto sull'umanità gli avanzamenti di carattere scientifico, la stragrande maggioranza dei quali attiene alla soluzione dei problemi, quindi una funzione molto probabile, ora possiamo immaginare la valenza della conoscenza del nostro ruolo, come capacità di percezione e di riconoscimento dei problemi che si scatenano nell'evoluzione dell'energia dallo stato più semplice, in equilibrio instabile, allo stato più complesso di equilibrio stabile.


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Parte VI
Fattori esistenziali

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Parte V
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