PENTAKOS
1990
Rodolfo Marusi Guareschi

Autobiografia

Prefazione

Premessa

Introduzione

Lettura
Parte I
Leggi universali
Parte II
Proposta filosofica
Parte III
Caratteri delle proposta
Parte IV
Concetti esistenziali
Parte V
Risultati ottenibili
Parte VI
Fattori esistenziali
Parte VII
Rapporti sociali
Parte VIII
Rapporti civili
Parte IX
Sistema politico
Parte X
Rapporti economici
Parte XI
Rapporti morali
Parte XII
Stato del mondo
Parte XIII
Progetto
Parte XIV
Cambiamento
Parte XV
Impero del bene
Epilogo
Glossario
Schema

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Parte VII
Rapporti sociali

VII PARTE
RAPPORTI SOCIALI

Come tutti gli altri esseri viventi, l'umanità ha bisogno di fondare la propria esistenza ed il proprio sviluppo su un sistema di rapporti tra individui della stessa specie.

Lo stato, anzi gli stati, allora, dovrebbero essenzialmente rappresentare il rispettivo sistema sociale, come strumento soggettivo comune indirizzato al miglior benessere degli individui che lo costituiscono.

Non solo. Dovendo l'umanità essere orientata verso un benessere comune, è necessario individuare un sistema interstatale in grado di catalizzare i problemi e le risorse di ogni stato e, conseguentemente, di ogni individuo che, in questo modo, vive la propria condizione di libertà soggettiva senza ingenerare limita-zioni rispetto alla libertà comune di tutti gli individui.

Stati, quindi, organizzati in modo da consentire la massima libertà ed il massimo benessere "possibili" di un individuo rispetto a tutti gli altri.

Se tutti gli esseri umani nascono con gli stessi diritti e gli stessi doveri, se sentono bisogni e desideri simili e, pur se con dimensioni diverse, possono realizzare le medesime soluzioni, allora tutti gli esseri umani devono avere regole e rapporti sociali identici nei contenuti anche se con forme diverse.

Rispetto, quindi, ad un unico stato umano, è necessario un unico stato sociale.

Questo concetto può apparire limitativo della libertà degli individui e dei popoli di darsi strutture statali in un modo piuttosto che in un altro, tuttavia rappresentano un'esigenza lapalissiana se si vuole veramente realizzare il maggior benessere comune.

Possono essere diversi i sistemi politici, i sistemi economici e quelli religiosi, perché tutti dipendono dalle realtà nazionali che rappresentano, ma tutti questi sistemi debbono necessariamente essere ricondotti ad un medesimo sistema sociale, fondato su un unico stato etico morale.

Qui non si tratta di definire delle utopie, di ventilare uniformità od appiattimenti tra gli individui, bensì di stabilire un modus, anzi uno status che, per la verità sarebbe già nei fatti se i diversi sistemi politici, economici e religiosi non avessero identificato se stessi in diversi stati sociali.

Così, le politiche capitalistiche si sono identificate in stati sociali di tipo capitalistico, le politiche comuniste si sono identificate in stati sociali di tipo comunista: gli stati sociali di oggi sono quindi il riflesso dei sistemi politici.

Similmente, si possono riscontrare i riflessi dei sistemi economici e religiosi sui sistemi sociali.

Questi riflessi hanno comportato e comportano tuttora, necessariamente, i conflitti tra stato e stato, che trovano il loro culmine nel "disordine mondiale".

Un disordine mondiale che ha ingigantito, anziché attenuarlo, il disequilibrio naturale già esistente.

L'idea di uno stato sociale di riferimento, al quale ricondurre tutti gli stati sociali della Terra, a prescindere anche dai singoli sistemi di sviluppo, può garantire, o perlomeno orientare, un riordinamento dei conflitti interstatali che avrebbe, come effetto spontaneo, la pace.

Sì, la pace, continuamente impedita dai conflitti tra i diversi stati sociali oltre che dai conflitti interni agli stessi stati sociali, può essere recuperata definitivamente soltanto attraverso l'uniformità degli stati sociali fondati sugli stessi bisogni, desideri, soluzioni.

Bisogni, desideri, soluzioni che, per essere comuni ed universali, possono essere regolati da identici principi.

È necessario, allora, definire un corretto ed omogeneo rapporto tra i concetti di bisogno e libertà dal bisogno, di risorse e loro utilizzo, di produzione di ricchezza e sua destinazione.


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